domenica 1 luglio 2007

L'amore polifemo

In un tempo lontano, esisteva un piccolo villaggio di pescatori dove abitava un ragazzo con un occhio solo, schernito ed evitato da tutti per questa sua sfortuna.
Nessuna donna lo aveva mai preso in considerazione ed anzi, spesso dei piccoli sorrisi accompagnavano il suo passaggio.
La vita di questo giovane pescatore, continuava comunque serena e solitaria in compagnia del suo mare e dei suoi pesci, per nulla turbata dal fatto di non aver mai conosciuto l'amore.
Ma un giorno, un evento inatteso turbò la quiete di quel tranquillo villaggio e ne modificò la storia per sempre.
Nella rete di un pescatore, finì una splendida Sirena dai capelli rossi come il fuoco. Sembrava stesse dormendo.
Giunti al villaggio, la Sirena fu subito trattata con tutte le attenzioni dai pescatori che non avevano mai visto niente di così bello.
Quando si svegliò, essi si resero conto che era del tutto cieca.
Chiesero cosa le fosse accaduto, e lei narrò la sua vicenda con una voce melodiosa e suadente, molto simile ad un canto. Ma le sue parole narravano di una storia triste, che rivelava la crudeltà degli uomini.
Tempo addietro, si era innamorata di un uomo e con questi aveva vissuto molti anni, per quanto la sua natura le consentisse di stare assieme a lui.
Il tempo passava, e l’uomo si rese conto che la bella Sirena non sarebbe mai invecchiata, al contrario di lui, e capì che prima o poi, l'avrebbe persa per sempre.
Egli non riusciva ad accettare questa idea che poco a poco lo fece impazzire. Finché un giorno, fuori di sé, l’accecò, così che non potesse più allontanarsi da lui e dalla sua Isola.
Quando quell'uomo morì, la Sirena prese il mare e vagò per giorni e giorni, finché finì nella rete del pescatore che la portò in salvo.
La storia riempì di commozione tutti i pescatori del villaggio che sentendosi in colpa per la crudeltà di un loro simile, decisero di adottare la povera Sirena ed occuparsi di lei.
Ma la bellezza della Sirena, unita al suo canto, fece presto scoppiare invidie e rancori fra gli uomini, che la volevano ognuno tutta per se.
Presto, la situazione divenne insostenibile.
E fu così che i pescatori si riunirono e decisero che sarebbe stata la Sirena a scegliere chi fra loro si sarebbe occupato di lei. Ciascuno di essi era convinto che sarebbe stato il prescelto.
La Sirena accettò. Ma non proferì alcun nome. Anzi, disse che avrebbe indetto una prova e a colui che l'avesse superata, avrebbe donato il suo amore.
All’udire quelle parole gli uomini del villaggio andarono in visibilio, e rimasero in ascolto, per sentire di che prova si trattasse.
Ella si espresse attraverso il suo canto. Mano a mano che proseguiva, i volti dei pescatori si facevano sempre più bui. La prova era davvero degna di questo nome.
Dalle sue parole, emerse che se qualcuno di loro avesse avuto il coraggio di donarle uno dei propri occhi, forse, attraverso un sortilegio, lei avrebbe potuto riacquistare la vista. In cambio, si sarebbe legata per sempre a colui che le avesse fatto questo dono.
Quindi, concluse aggiungendo che quella stessa notte avrebbe lasciato una cesta su uno scoglio, per contenere l'occhio di colui che l’avrebbe avuta per sempre.
I pescatori si guardarono in silenzio, e ad uno ad uno si ritirarono nelle proprie case.
La notte trascorse insonne per molti di loro.
La mattina dopo, la Sirena era scomparsa. Ma nella cesta, c'erano decine di occhi. Uno per ogni uomo del piccolo villaggio.
Per giorni e giorni i pescatori rimasero in attesa, senza prendere il mare. Nel paese regnava uno strano silenzio e nessuno usciva più nemmeno di casa per il timore di mostrarsi agli altri con un occhio solo, non sapendo che tutti erano nella medesima condizione.
Una sera, al tramonto, il silenzio del piccolo paesino fu rotto dal canto della Sirena.
Gli uomini si precipitarono alla scogliera, da dove il canto proveniva ed ivi giunti, si guardarono l'un l'altro, ciascuno con l'unico occhio che gli era rimasto.
Lì, su uno scoglio, stava distesa la splendida Sirena che li osservava sorridendo, con i suoi bellissimi occhi dorati.
I pescatori le chiesero se avesse dunque riacquisito la vista grazie al loro sacrificio, ma lei spiegò che in realtà non l'aveva mai perduta, e che nessun uomo l'aveva mai nemmeno rapita od accecata. Per tutto il tempo che era rimasta con loro, aveva solo tenuto gli occhi chiusi.
Gli uomini non riuscivano a capire.
Tempo addietro, continuò lei, udì in mare la conversazione di alcuni pescatori che parlavano dell’amore come di una cosa bellissima. Ma uno di loro li mise in guardia, perché, disse, l’amore è cieco e chi si fosse perso in esso avrebbe potuto compiere qualsiasi gesto.
Incuriosita dal racconto, la Sirena visitò molti villaggi, alla ricerca di questa formidabile magia che colpiva gli uomini. Ma non trovò niente del genere. Quindi decise di mettersi in gioco in prima persona, adottando quello stratagemma.
E quel giorno era riuscita a capire cosa volesse dire.
I pescatori, passata la sorpresa, chiesero se avrebbe mantenuto comunque la promessa, scegliendo uno di loro.
Lei annuì, affermando che aveva già adempiuto alla promessa fatta.
Al suo fianco, c’era il ragazzo da un occhio solo che tutti schernivano. Sembrava felice, anche se un po’ confuso.
Quando l’ultimo raggio di sole lo illuminò, essi videro che ora, egli non aveva più nemmeno quell'unico occhio.
Intonando il suo ultimo canto, la Sirena disse che la sua scelta era ricaduta su colui che nonostante avesse avuto un solo occhio, senza esitare aveva deciso di donarglielo, dimostrandole così di amarla più di se stesso.
Ora, l'avrebbe portato con se laddove gli occhi non servivano, nelle profondità del mare.
Infine, concluse dicendo che solo grazie a lui, aveva compreso esattamente perché gli uomini dicessero… che l’amore è cieco.