sabato 2 giugno 2007

Il sentiero dei ricordi

C'era una volta Lulù, una bimba molto fortunata che viveva con il babbo ed il suo cane, Blu.
Erano una famigliola felice ed abitavano vicino ad un bosco, lontano da ogni paese e città.
Non mancava niente a Lulù, perché Blu ed il babbo facevano a gara per renderla felice. Di giorno, giocava e correva nei prati con Blu, per poi cadere esausta la sera fra le braccia del babbo, ascoltando una fiaba vicino al focolare.
Per lei il mondo era composto solo da loro tre e nulla voleva di più.
Ma un giorno quel mondo perfetto si spezzò.
Vicino al focolare, in una fredda sera d'inverno, il babbo prese Lulù sulle sue gambe ed invece della solita fiaba, ne iniziò una diversa che lo vedeva protagonista.
"C'era una volta un sentiero nella foresta, ma chi lo imboccava, più indietro non tornava.
A nessuno era dato conoscere la meta di quella via. Tutti sapevano però che per quella strada ci s'incammina solo quando la propria ora s'avvicina.
Un giorno, un uomo decise di imboccare quel sentiero, un po' in anticipo rispetto al suo destino. Ma lo fece per il bene della sua bambina, perché lo ricordasse sempre come l'aveva conosciuto sino a qualche istante prima."
Infine concluse. "In quella strada stretta si passa solo uno per volta. Hai capito Lulù? Per questo non puoi venire anche tu."
Lulù non capiva dove il babbo dovesse andare ma di certo non se ne voleva distaccare. Quindi lo guardò negli occhi e gli disse:
"Babbo ma se la strada è stretta, vorrà dire che tu mi porterai tra le tue braccia ed io terrò fra le mie Blu. Così ci passeremo anche in tre! Noi saremo per te solo un piccolo fardello, ma così il tuo cammino sarà più gioioso… anche se un po' meno snello."
Il babbo sorrise, mentre una lacrima gli percorreva il viso. Lulù, quindi, gli chiese:
"Ma babbo sorridi o piangi? Non sai se essere felice o triste? Forse perché dovrai portare il nostro peso per avere un po' di compagnia?"
"Nessun fardello sarebbe per me così dolce da portare e mai lacrima solcherebbe il mio viso a quel pensiero. Sono triste perché per quella strada sarò da solo e non ci sarete più voi a tenermi compagnia."
"Ma babbo, quando tornerai?"
"Il sentiero che io prenderò mi porterà lontano, Lulù, così lontano che non tornerò indietro mai più.
Ma quel sentiero in realtà, ha un piccolo segreto. E' un sentiero magico. Solo ai bambini ed a chi, in cuor suo, è simile a loro, è dato vederlo. Percorrendo quel sentiero, chi tornerà come bambino, rivedrà tutta la sua vita come in un film. Quando lo vorrà, potrà parlare e stare di nuovo con le persone che ha amato di più."
Lulù ascoltava a bocca aperta.
"Tu sei fra questi, Lulù. Lo so. Noi ci rivedremo su quel sentiero dove staremo insieme tutte le volte che vorrai, anche se non potremo più stringerci. Ma ricorda: solo se lo desidererai veramente."
"Babbo questa favola non mi piace molto. Come s'intitola?"
"Non ha un titolo preciso. Se ne avesse uno, credo potrebbe essere… "il sentiero dei ricordi". Sì, proprio così."
"Buona notte babbo."
E per l'ultima volta Lulù, si accovacciò fra le sue braccia e sognò che il babbo s'incamminava verso il bosco. Quando vi giunse, vide un sentiero aprirsi davanti a lui, ed allora il Babbo si voltò sorridendo, e lo indicò a Lulù. Salutò con la mano e scomparve. Non lo rivide mai più.

Passarono gli anni e Lulù cercò quel sentiero nel bosco, dietro cespugli ed alberi, ma senza trovarlo mai.
Una notte fece un sogno, dove si rivedeva bambina in compagnia del babbo, seduta sulle sue ginocchia. Per gioco, scappava nel bosco e non riusciva più a tornare indietro. Sentiva la voce lontana del babbo che non poteva raggiungere. C'erano molti sentieri ma non sapeva quale fosse quello che la riportasse da lui. Così, chiuse gli occhi, si concentrò su quella voce lontana ed iniziò a camminare. Quando li riaprì, vide che il sentiero che aveva intrapreso, la stava riportando dritta da lui.
La mattina seguente decise di andare nel bosco a cercare quel sentiero allo stesso modo, anche nella realtà.
Si ritrovò di fronte ad un bivio e chiuse gli occhi. Stava tornando indietro con la memoria ai giorni più lontani e felici della sua vita. Quando le sembrò il momento, si lasciò andare ed iniziò a camminare con gli occhi ancora chiusi. Per un attimo, le parve di essere tornata bambina e di sentire la voce del babbo a pochi passi da lei. Riaprì gli occhi per paura di finire addosso a qualcosa e tutto sparì.
Si convinse a riprovare. Stavolta era decisa ad andare sino in fondo, costi quello che costi.
Ed accadde. Aveva gli occhi chiusi e correva a fianco del babbo che era fiero di lei. Sentiva la sua voce mentre le stava vicino. Infine, decise di provare a toccarlo e si avvicinò a lui per farsi stringere dalle sue braccia. Ma in quel momento qualcosa si frappose tra loro e si ritrovò per terra, ancora con gli occhi chiusi.
Era risoluta a non aprirli. Il babbo era lì con lei e la stava guardando. Poi, con un sorriso sulle labbra, le disse:
"Ti avevo detto che non avremmo potuto stringerci ancora, ricordi?"
Si avvicinò a lei e le sussurrò alcune parole, come quando da piccola si addormentava sulle sue ginocchia, vicino al focolare:
"Ciao Lulù, ce ne hai messo di tempo. Ma sapevo che un giorno ce l'avresti fatta. Sapevo che ti saresti lasciata andare per il sentiero dei ricordi senza freni e senza paure. Solo così ci saremmo rivisti. Ed eccoci qua. Sei grande ormai. Ed io sono fiero di te. Sarò sempre qui ad aspettarti se mi vorrai rivedere. Ricorda però che più crescerai e più difficile sarà per te abbandonare ogni remora e lasciarti andare di corsa, giù per il sentiero. Ora vado Lulù. Apri gli occhi e torna pure indietro. E' stato bello rivederti. A presto".
Quando riaprì gli occhi, si accorse che erano bagnati di lacrime. Stava per terra ai piedi di un tronco molto grande, ed era felice.
Camminando verso casa, saltellava e rideva a squarciagola come non le accadeva da tempo. Sentì in lontananza abbaiare il sua cane, Blu.
Il sentiero era terminato. Fu sul punto di voltarsi indietro per cercare di immortalarlo con un ultimo sguardo. Ma sapeva che sarebbe stato inutile. Quel sentiero non si poteva vedere ad occhi aperti, perché stava solo dentro di lei. Chiuse quindi gli occhi e ricominciò a correre.