C’era una volta in Africa una bimba che sognava il principe azzurro, e decise che nella vita avrebbe fatto di tutto per potersi sposare con questo principe, ovunque lui si trovasse.
Quando fu più grande, cominciò a capire che non avrebbe mai potuto trovare un principe nel suo povero paese nordafricano. Un vero principe doveva avere, se non un vero e proprio castello, almeno una villa con piscina e auto di lusso! E quindi decise di andarsene a cercarlo altrove, magari in Europa.
Dopo aver girato alcuni Stati europei, giunse in un bel paese, che per certi versi le ricordava pure la sua Africa, quanto meno per gli abitanti. Era giunta in Italia.
La gente lì era più solare, gentile, e non aveva in mente solo il lavoro. Tutti gli uomini, ad esempio, le proponevano di diventare il suo principe azzurro, magari anche solo per una sera…
Questa novità che all’inizio le sembrava strana, col tempo cominciò a piacerle molto.
Infatti, riceveva così un sacco di regali, e trascorreva serate sempre in posti diversi. Certo, il fatto che ci fossero in giro così tanti potenziali principi azzurri, cominciò a confonderle le idee. Se ne avesse scelto uno infatti, avrebbe perso tutti gli altri… regali compresi!
Forse anche per questa sua incapacità di scegliere, finì per inguaiare molti cuori solitari, che le affibiarono l’appellativo di “Rubacuori”.
La vita scorreva per lei frenetica nel bel paese, finché un giorno qualcuno la convinse che il principe azzurro esisteva veramente, e da anni cercava la sua principessa, ma non era ancora riuscito a trovarla, nonostante ne avesse provate tante. Il suo castello era al Nord, in mezzo alla nebbia, evidentemente per una questione di privacy, a cui teneva molto.
Lei non vedeva l’ora di conoscerlo e durante il viaggio verso Nord, non smetteva di ringraziare questo vero angelo che si chiamava pure come l’arcangelo Gabriele in persona, ma per lei, era soltanto… Lele.
Quando giunsero al castello, capì subito che si trattava del principe giusto.
Il castello aveva un parco enorme, verde, illuminato, con la servitù e tutto il resto.
Lì, si trovavano un sacco di candidate principesse. Era proprio vero che il Principe aveva le idee confuse, almeno quanto lei.
Tuttavia, era convinta che avrebbe rubato il suo cuore, prima delle altre.
Mentre aspettava il principe, le si avvicinò un signore molto gentile, di una certa età ma dal aspetto curato ed in un certo qual modo… ringiovanito.
Questo signore si offrì subito di aiutarla, offrendole di terminare gli studi. Pensò che si trattasse di un modo gentile per darle dell’ignorante in pubblico, ma quando sentì la cifra, accettò l’idea che avesse ancora molte cose da imparare.
Appena questi se ne andò, riapparve l'arcangelo, sussurrandole che il principe l’aspettava nelle sue camere. Capì che era il suo momento.
Quando aprì la porta, notò nella stanza un grande letto a balconcino in stile russo,e lì, sotto le coperte c’era il principe, nella penombra. Se lo immaginava, possente, biondo e giovane.
Ma dall’oscurità una voce gerontoiatrica la sorprese e, s’arrestò. Acuito lo sguardo, intravide un vecchietto stagionato che si atteggiava da baldo giovine. Possibile che costui fosse il Principe? Possibile che in Italia i principi cercassero moglie a quest’età? Sapeva che gli uomini nel belpaese se la prendevano con calma, ma non pensava fino a questo punto.
- Vieni, siediti qui, – disse lui.
Ebbe come un déjà vu, ed il suo pensiero volò al nonno in Africa, all’incirca coetaneo del vecchietto nel letto, mentre la teneva sulle ginocchia amorevolmente.
Ma quell’invito non sembrava per lo stesso motivo. Certamente, pensò, non si poteva trattare del Principe, e quindi doveva esserci stato un equivoco. Così, rispose.
- Sire, io sono qui per suo figlio..o nipote, insomma, il principe azzurro.
Il vecchietto nel letto, sentitosi chiamare per la prima volta come un Re, si ingaglioffò, accese la luce, e Rubacuori si accorse che trattavasi dello stesso vecchio signore che le voleva pagare il corso di studi.
- Ma lei chi è? – Sbottò Rubacuori, - e dove mi trovo?!
- ARCO RE! - Rispose lui.
Rubacuori, pensando che avesse risposto alla prima domanda, replicò:
- O Re di Arco, mio Sire, chiedo scusa ma non mi sento molto bene, vorrei tornare a casa.
Mesi dopo, raggiunta la celebrità grazie ad un'interurbana, qualcuno le chiese se fra i cuori che aveva rubato c’era pure quello del nonno del principe, ma sia lei che il nonno negarono tutto, tranne i corsi scolastici a pagamento.
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