martedì 1 aprile 2008

Sushi d’Aprile

Primo Aprile. Il mio compleanno. Quella rintronata di mia moglie si sarà dimenticata anche stavolta. Che donna. E’ già tanto che non la trovi di nuovo a letto con un altro. Del resto non sarebbe la prima volta…
Se l’avessi trovata a letto con una donna, mi sarei sorpreso di meno. L’avrà fatto per farmi un dispetto. Baldracca. Se ci ripenso…ma perché proprio un negro!?
Come diceva un mio vecchio amico postino, è sempre meglio suonare il campanello due volte prima di entrare, ci si risparmia una sorpresa in due.
E’ passato molto tempo da quella volta, ma il dubbio di trovar qualcun’altro non ti abbandona mai, è come un’ossessione.
Din Don. Din Don.
Niente. Eppure la luce è accesa.
Ecco. Ci risiamo.
Meglio suonare un altro paio di colpi come suggeriva il postino…
- Permesso, c’è nessuno? Fossi in voi non uscirei dalla finestra… siamo al decimo piano!
Silenzio.
Uno strano odore di pesce fresco mi giunge alle narici.
La porta della cucina fa fatica ad aprirsi. E’ come se ci fosse qualcosa dietro.
Cristo Santo!
C’è pesce fresco per terra, ovunque.
Il tavolino in vetro è completamente sfasciato. .. ma perchè tutto questo pesce? Non sarà mica… Una cosa strana spunta da sotto quel casino…ma è…è un piede!?
Mi viene da vomitare. Non so se è per l’odore di pesce o per quello che sto per scoprire.
Attaccato al piede, per terra, scorgo il corpo di mia moglie. Completamente nudo.
La mia attenzione cade sul fatto che è totalmente ricoperta di pezzettini di pesce, e cosparsa di una sorta di gelatina. Mai vista una cosa del genere.
Inutile dire che sulle prime ho pensato ad un pesce d’aprile. E’ l’ingrato destino di quelli nati in questo giorno. Metà dei regali di compleanno che ho ricevuto in vita mia, erano pesci d’aprile. E quasi tutti di mia moglie.
Ma stavolta è diverso. C’è anche del sangue rappreso, per terra. Lei, ha dei pezzi di vetro piantati qua e la e dei tagli, forse fatti dal vetro del tavolo in frantumi… o forse no. Non so più cosa pensare. Non so neanche se è viva o morta. Ho paura a controllare. E se fosse morta? D’un tratto mi sovviene il pensiero che possa esserci qualcun altro in casa. Nascosto. Ma chi può averle fatto una cosa del genere e poi rimanere qui?
Il cuore mi batte all’impazzata. Non riesco a pensare.
La porta tuttavia era chiusa a chiave dall’interno, come sempre. E dalle finestre non si esce al decimo piano.
Prendo un coltellaccio dalla dispensa. Il mio primo desiderio è scoprire dove si può essere nascosto.
Ma perché c’è pesce fresco dappertutto?! Sembra… anzi, è proprio del sushi.
Sul balcone non c’è nessuno. Passiamo agli armadi.
Deve trattarsi di un fottuto giapponese stavolta. Del resto dopo il negro, è naturale che abbia voluto provare anche il giallo, quella brutta... Deve essere così. Ma forse qualcosa non è andato per il verso giusto. Forse è un maniaco!
In camera c’è profumo di incenso.
Candele. Dappertutto. Non ci sono mai state candele in casa mia. E se fosse un rito satanico? Non pensiamo a scemenze adesso. Devo calmarmi.
Nel mentre vengo rapito dal pensiero di come passi le giornate mia moglie in mia assenza, noto che un armadio è un po’ aperto.
Non so cosa farò se lo trovo li dentro. Voglio dargli una possibilità.
- Avanti muso giallo, se non esci di li subito, mi faccio un bel piatto di Sushi con le tue palle!
Nessuna risposta.
Prendo un po’ di coraggio. Apro.
Ancora candele. Tante candele.
Non ci capisco più niente.
In casa non c’è nessun altro. Ho guardato dappertutto.
Ma allora che diavolo è successo?
In cucina ormai l’odore del sangue ha superato quello del pesce. Ed il sangue è quello di mia moglie. Ce n’è sempre di più per terra. E’ impossibile avvicinarsi a lei senza calpestarlo. Il vetro deve averle tagliato una vena.
Cerco di sollevarle la testa per capire se è viva. D’un tratto mi cade l’occhio su un libro che spunta da sotto uno strato di Sushi sul pavimento.
“Mille modi per sorprendere tuo marito e riaccendere il desiderio.”
Mio Dio.
C’è un segnalibro su una pagina.
“Sushi party per lui”. A fondo pagina c’è una foto a colori raffigurante una donna nuda distesa su una tavola imbandita, e completamente ricoperta di sushi.
“Perfetto per feste di compleanno, anniversari, occasioni speciali.”
Roba da non crederci. Sapevo di aver sposato una gran bella donna, ed altrettanto idiota, ma non pensavo arrivasse a tanto.
Il tavolo di vetro deve aver ceduto sotto il suo peso, quando ci si è distesa sopra. E adesso se ne sta lì bianca cadaverica, con due bacchette di legno infilate nei capelli, acconciati alla giapponese.
D’un tratto la scuote un fremito. Apre gli occhi. Mi vede.
Un sorriso le increspa le guance. Sembra non accorgersi delle condizioni in cui sta. Con un filo di voce mi sussurra:
- Buon .. compleanno… caro…

Ricordo, che con le lacrime agli occhi e la voce strozzata, le risposi:
“Ma tra mille modi per sorprendermi e riaccendere il desiderio, perché hai scelto proprio il Sushi, che l’odore del pesce fresco mi fa vomitare?!”
Lei, mi guardò e con l’ultimo respiro, mi disse:
“Le candele…lui…”. Fine.

Ricordo d’aver letto e riletto quel libro attratto dalla curiosità di sapere a cosa servivano quelle dannate candele, o cosa mi volesse dire mia moglie prima di andarsene.
E chi era lui?
Nessuna traccia, nessuna idea. Nessuno mi crede.
Proprio così.
La cosa che più mi ossessiona, è che quando lo racconto in giro, tutti pensano ... che sia un pesce d’aprile…

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cioè, ha un suo perché, dai... anche se speravo in un finale più a effetto!
:))

ely quela che sta a milan

Anonimo ha detto...

fantastico...per ora il mio preferito......burba