Il mastro libraio se ne stava rinchiuso nel fortino, con lo sguardo fisso verso il varco dal quale Loro, stavano penetrando in massa.
- Eccoli! Arrivano! Avete capito perché questo periodo si chiama “l’avvento”? – Disse serafico alla truppa degli spaccialibri.
Ritto, impavido, pronto a fronteggiare l’annuale calata dei barbari, con in mano l’unica arma a sua disposizione. Una pistola a lettura ottica.
Bip…e fuori uno! Bip…
- Mi scusi è arrivato il libro di mio figlio? - Chiese a bruciapelo una mamma, ancora convinta di non passare inosservata.
Bip. – Signora, senta, ce l’ha un nome l’autore…o almeno questo fantomatico figlio?! – Bip. - O vuole il calendario di Frate Indovino? Avanti il prossimo!
- Io no trofare qvesta libra di Goethe… dove messa? Foi aiutare me ! Bip.
- Ma certo signora! Tanto per cominciare, i dizionari di tedesco-italiano sono da qvella parte. Bip.
- Senta, cercavo “L’Amante” di.., ehm, beh, ha presente no? …Solo che ho dimenticato a casa la tessera … si può fare qualcosa? – Bip. – Ma cerrto! Si cali le brache signora…che le faccio risparmiare anche i soldi del libro!
Intanto, nel fortino disposto a quadrato, forse di asburgica concezione, dietro due postazioni di difesa, le giubbe rosse tentavano di arginare l’assalto. Bip.
Il mastro libraio dal canto suo, con tono solenne e magnanimo, proclamava:
- .. Sono solo settantacinque euro!
- Mi scusi, - fa una vocina, - potrei avere uno sconto!?
- Ma certo, - replicò il nostro, – alla libreria di fronte!
Pavida, di fronte a tale sentenza, la vocina abbozzò. - Ma non c’è nessuna libreria, di fronte…
- Signorina, – riprese il mastro sfregandosi le mani davanti agli ampollosi occhi della giovane, - ripeta con me! “Sono solo…”
- “S..S..Sono solo,…” sussurrò la signorina di facile ipnosi…
- …Settantacinque euro!
- Settanta.. cinque… eur…
- Brava! – Concluse il gagliardo dallo sguardo maliardo. – Ha la tessera?!
- No… - fa la vocina.
- Come no?! Questo è molto grave signorina…- ma vedendola acquattarsi di lato, riparò su un più gentile,- Suvvia, a tutto c’è rimedio…
Bip. Nel frattempo la situazione si faceva insostenibile, e l’atmosfera natalizia sempre più afosa.
- Scusi, è uscito l’ultimo di Nino Manfredi… l’Ultima legione? – Bip.
- Certo! Sono solo ottocentocinq…Bip.
- Oh Giove pluvio! Ho perso la tessera, e avevo dentro ben millequattrocento punti, non è che può farmi credito?!
Uno sguardo esausto, che conteneva in sé già la risposta, ricadde sulla giovine. - Signorina, ma cosa ho scritto qui, Babbo Natale? Eh? Vede le renne lei qui dentro? Forse dovremmo fare un presepio vivente?!
Un barlume balenò negli occhi del mastro libraio, e tutti quelli che lo conoscevano, temevano questo genere di eventi. – Che idea! Il presepio vivente alle giubbe rosse! – Concluse infine.
- Noi due andremo a prendere un caffè.. – sussurrarono due giubbe rosse defilandosi, con aria di diserzione.
- Silenzio! Voi due furbetti con la coda, farete il bue e l’asinello! Gli altri uomini invece, saranno i re magi!
Attimi di sgomento tra la truppa, mentre la calca dei clienti si era arrestata per assistere a quella pantomima teatrale, peraltro pure gratuita.
- Ma vestiti come? – Disse un potenziale Re Magio.
- Con le giubbe rosse e la barba bianca.. – Sentenziò.
- Ma così sembriamo Babbo Natale!
- Silenzio! E’ lui che ci ha copiato la divisa…! – Disse, dando l’aria di avere le prove.
- E le donne… cosa faranno? - Chiese un Re Magio invidioso.
Mumble, mumble, pensò il Mastro libraio accarezzandosi la mascella sbarbata. - Ci sono! Le donne faranno le pecorelle del presepe!
Un belato in sottofondo commentò la notizia con malcelato sdegno.
- E cosa dovremmo indossare per l’occasione? – Sbottò una di loro, preoccupata di non aver niente di ovino da mettersi ..
- Facilissimo, anche voi metterete le giubbe rosse e la barba bianca! – Fu la risposta.
– Ma come? - Squittì una di loro, - noi vestite come i re magi? Non sia mai! Ci confonderanno!
- Ma no! - Disse il mastro dal pulpito, - perché voi starete su quattro zampe!
- Ma è scomodo e poi, ci pesteremo la barba… - Il clientelame iniziò a parteggiare per il gentil sesso, e un brusio di fondo dava segnali di rivolta.
- Silenzio! – Tuonò il mastro a braccia alzate. - Sempre a lamentarsi! Mondine sottratte alle risaie che non siete altro!
- Io, il Re magio non lo faccio! – Approfittando del momento, altri si defilavano. - Piuttosto faccio la pecorella!
- Ammutinamento! – Si udì urlare dal pulpito. – Ebbene faremo con due, sempre meglio che avere un Re mogio!
Intanto uno della giumenta, disse la sua.
- Ecco. Ci mancherebbe solo l’albero di Natale adesso…
- Beh, io posso metterci il Pino, – disse un omonimo di passaggio.
- Fantastico! – Si compiacque il creatore del presepe. - Adesso siamo pronti, tutti ai posti di combattimento…
- Ma è un presepe vivente o un’esercitazione di guerra? – Fa un cliente inascoltato.
- …bisogna essere pronti, sta per uscire il ventunesimo libercolo della figlia della Rowling, “Harry Potter fugge dall’Ospizio di Azkaban…”
- Mastro libraio ci scusi, ma chi lo fa Gesù bambino?
Con un ghigno satanico stampato in viso, si sfregò le mani e replicò:
- Qua dentro di Padre eterno, ce n’è soltanto uno …
- Fine prima parte –